«Αἰαίην δ’ ἐς νῆσον ἀφικόμεθ’· ἔνθα δ’ ἔναιε 

Κίρκη ἐϋπλόκαμος, δεινὴ θεὸς αὐδήεσσα,»                                               

«E arrivammo all’isola Eea: vi abitava

Circe dai riccioli belli, dea tremenda con voce umana»

Odissea, X, 135-6.   

 

Leggendo questi versi non è l’aggettivo «tremenda» che ci sorprende quanto il fatto che Circe avesse una voce «umana». Ma su questo aggettivo ci soffermeremo più in là nell’articolo. 

Ora, concorderai con me che nell’immaginario collettivo, Circe è la maga cattiva. Sin da piccoli ci hanno raccontato di come abbia trasformato in maiali i compagni di Odisseo. 

Tutta la tradizione letteraria è, in verità, intrisa di stereotipi, interpretazioni diffamatorie e di descrizioni fortemente negative. Pensiamo all’immagine della Circe narrata da Virgilio: seduttrice, prostituta, implacabile e feroce dea. 

Ma se conosciamo già la sua storia, tramandata anche da fonti più che autorevoli (Omero, Odissea; Apollonio Rodio, Argonautiche), allora perché leggere Circe della Miller?

Voglio farti riflettere e aprirti un mondo di novità. Seguimi nella lettura.

Scopriamo che Circe era anche di più di quello che le è sempre stato attribuito. Era sì una maga, ma grazie a questo libro leggiamo in quale modo adoperava la magia. Apprendiamo che Circe non era a conoscenza dei suoi straordinari poteri e che attua il suo primo incantesimo per puro caso. 

All’inizio non è cosciente, non sa nemmeno quali sono effettivamente le sue doti e non conosce il potere della natura. Natura che la attira a sé costantemente e con la quale avrà sempre un forte legame durante tutto l’arco del romanzo. Dunque, l’idea della maga cattiva che utilizza la magia per fare del male o per vendicarsi viene necessariamente meno. 

Circe ricorre ad espedienti magici per proteggere la sua isola, per proteggere se stessa dai naviganti sfrontati che approdano nella sua dimora e che vorrebbero abusare del suo corpo e, infine, per proteggere il suo bene più prezioso: suo figlio Telegono. Tutte motivazioni nobili. Sentiamo quasi il bisogno di chiederle scusa, vero? Scusa per non aver compreso il suo dolore, le sue scelte. Scusa, semplicemente, per non aver ascoltato la sua vera storia, la sua vita. Circe di Madeline Miller

  • Titolo: Circe
  • Autore: Madeline Miller
  • Editore: Marsilio
  • Genere letterario: Romanzo
  • Pagine: 416
  • Lingua: Italiano
  • Anno di pubblicazione: 14 gennaio 2021
  • ISBN: 8829705322
  • Listino: 11,40 €

 

Il libro della Miller è un romanzo e grazie all’utilizzo di questa forma letteraria, la protagonista può avere una sua rivalsa. C’è spazio per una Circe più umana, figlia, donna e soprattutto madre. Intuiamo come, in verità, sia stata una ragazza che ha sempre sofferto per l’amore non ricambiato del padre, Elios, al quale si prostrava con grande venerazione. 

Leggiamo dei continui insulti dei suoi fratelli, Perse, Pasifae ed Eete e di come questi la ritenessero uno scherzo della natura, destinato a soccombere e a vivere una vita indegna.

Con questo romanzo la Miller ci trasmette tutta l’inclinazione umana di Circe, sin dall’episodio in cui la ragazza prova pietas nei confronti di Prometeo, oppure nella vicenda amorosa per Glauco. Non vi è nulla di divino nei suoi atteggiamenti.

Fin da piccola Circe è stata sempre schernita a causa della sua voce, troppo simile agli umani e lontana dagli dei. Una voce gracchiante, da sparviero. Sgradevole all’udito. Fonte di derisione e causa di disprezzo. 

Ecco la chiave di volta che ci è sempre sfuggita! L’avremmo dovuto capire da tempo! Quella sua voce umana, di cui narra anche Omero, era quel particolare a cui non abbiamo mai prestato attenzione. Un unico aggettivo che racchiude una storia dimenticata o volutamente passata inosservata. 

Nonostante i miei studi umanistici ammetto (e me ne vergogno) di non aver mai saputo dell’esistenza di un figlio di Circe. Tantomeno che si trattasse del figlio avuto con Odisseo! Sapevo dell’amore tra Odisseo e Circe ma non di Telegono. Non avrei mai pensato a Circe come a una madre premurosa, amorevole, piena di paure e di ansie per la crescita di suo figlio. Eppure è tutto ciò!

Il suo amore smisurato per Telegono la conduce persino dal figlio del dio dei mari, Tritone, per sfidarlo e recuperare ciò che le consentirà di proteggere il suo ragazzo. Una madre a cui non si può rimproverare proprio nulla. 

Mentre leggevo del suo essere madre, ho compreso la vera forza di questa donna e quanto potesse essere grande il suo amore verso quel bambino fin troppo ribelle. Ho sofferto al suo fianco quando Telegono ha scelto di allontanarsi dall’isola di Eea. Giuro che non sto esagerando. Un bel libro lo riconosci dalla sua forza di trascinarti nella storia, dalla sua capacità di farti indossare i panni dei personaggi per poter vivere insieme a loro e questa autrice ci è riuscita pienamente! Ma andiamo avanti…sta per arrivare una chicca!

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Nel libro la vera svolta avviene con il personaggio di Odisseo. Infatti, leggendo mi sono detta: “incredibile!”. 

Re di Itaca, marito fedele, padre esemplare, uomo dall’ingegno scaltro e guerriero esemplare e rispettoso. Bene, prendete questa descrizione e buttatela! Letteralmente!

La Miller effettua un’operazione rivoluzionaria. Demolisce il personaggio famoso di Odisseo per avvicinarsi a tutta quella tradizione post-omerica che faceva del fautore del cavallo di Troia un uomo perverso, vile e bugiardo. Anche Penelope, moglie fedele, narra le vicende legate al marito con profondo disprezzo così come Telemaco. Egli descrive il padre come un bruto, un uomo ingiusto che ha quasi perso il senno e che uccide violentemente e senza alcuna pietà. Insomma, un ritratto ferocemente negativo. Chi se lo sarebbe mai aspettato?!

Ed è così che la vera eroina diviene a tutti gli effetti e per diritto Circe! Nulla ruota più intorno al viaggio di Odisseo. Circe non è più solo una delle tante comparse dell’Odissea. Ha una storia, un passato doloroso e un futuro da riscrivere assieme a un personaggio che mai mi sarei aspettata. Nessuno spoiler! Per questo ti lascio alla lettura di questo romanzo in cui incontrerai una donna interiormente mutata, una Circe moderna e unica nel suo genere. 

La sapiente penna della Miller ha dimostrato, ancora una volta, che la passione per il mondo antico e la letteratura può dar vita a qualcosa di meraviglioso. Ci ha svelato il prima e il dopo della vicenda legata a Circe e Omero e ha messo a nudo i tormenti interiori di una delle maghe più famose del panorama letterario. 

Se questo articolo ti è piaciuto o se vuoi approfondire qualche aspetto e farmi delle domande, ti aspetto nella sezione dei commenti! 

Se vuoi saperne di più sull’autrice, Madeline Miller, e scoprire gli altri suoi libri, ti invito a leggere questo articolo pubblicato su Il Libraio .

A presto!

 

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