• Titolo: Gli amori diffiGli amori difficilicili
  • Autore: Italo Calvino
  • Editore: Mondadori
  • Genere letterario: Narrativa moderna e contemporanea
  • Pagine: 312
  • Lingua: Italiano
  • Anno di pubblicazione: 2016 (4 edizione)
  • Formato: Brossura
  • ISBN: 978-8804668183
  • Listino: € 14,00

Se siete indaffarati con una TBR estiva e non sapete quale libro portare con voi in vacanza, questo fa al caso vostro! Qualsiasi tipo di lettore voi siate.

È un libro molto adatto alle letture sotto l’ombrellone, non mi riferisco alla materia trattata nello specifico ma alla sua struttura narrativa. 

Si tratta di una serie di racconti o meglio “avventure“, come le definisce l’autore stesso, che permettono quindi una lettura dell’opera anche discontinua. Oppure potreste leggerlo in contemporanea con un altro titolo, non c’è pericolo di dimenticare i fili della storia.

A me è piaciuto tanto anche per questo, mi ha accompagnata in un periodo molto intenso come quello della sessione estiva in cui non avevo molto tempo da dedicare alla lettura. Così ogni sera leggevo una piccola avventura diversa.

Dal titolo possiamo presupporre il tema affrontato: l’amore. Visto nelle sue molteplici sfaccettature con un focus su tutte quelle relazioni complicate e difficili nelle quali, il più delle volte, manca una specie di comunicazione diretta; ciò che si stabilisce, invece, è una comunicazione allusiva in cui si incorre in una serie di fraintendimenti .

Ma credetemi, Calvino è uno spasso! Ironico, beffardo, fantastico! Senza però abbandonare mai una nota di serietà. Perché per quanto alcune circostanze siano “divertenti”, sono pur sempre reali. Ci accorgiamo che quello che Calvino sta narrando non è nulla di così tanto lontano dalla vita vera, proprio quella che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. 

E poi…la sua maestria nel descrivere un piccolo e insignificante gesto come può essere quello di una mano o di un ginocchio sfiorati…che eleganza! Come avviene in Avventura di un soldato, pagine e pagine di descrizioni per narrare l’atto di un unico gesto fulmineo che nella vita reale accadrebbe solo per pochi istanti. È assurdo, quanti di noi riuscirebbero in una descrizione così minuziosa e ad utilizzare così tanti aggettivi? Pochi, pochissimi ma Calvino ne è in grado e si avverte tutta la sua grandezza.

Per questo ve lo consiglio, avere tra le mani le pagine di un grande della letteratura è sempre qualcosa di meraviglioso.

Io stessa, devo ammetterlo, ho avuto un rapporto strano e problematico con Calvino. All’inizio l’ho amato con “Il barone rampante” e  “Il cavaliere inesistente“. Poi odio profondo quando sono approdata alla lettura (imposta per ragioni di studio) delle “Cosmicomiche” e “Le città invisibili“. Mi sembrava di non avere più dinanzi ai miei occhi il Calvino di allora, lo stesso autore di quelle spettacolari immagini del barone rampante, quei dialoghi così diretti, quell’ ambientazione così realistica. Avevo perso la mia fiducia.

Poi, quasi per caso, un po’ di mesi fa, ero alla ricerca di un classico che potesse dare una scrollata al mio momento di stasi interiore. Ho voluto offrire una terza chance a Calvino e non me ne sono affatto pentita, anzi!

Non conoscevo l’opera se non per un’avventura in particolare, L’avventura di un fotografo, letta durante un laboratorio di scrittura all’università. Ciò che sorprende è leggere quanto ciò di cui viene narrato è ancora perfettamente attuale, quanto quegli atteggiamenti descritti sono ancora insiti nell’animo umano contemporaneo. È spettacolare narrare i pensieri e le impressioni dei personaggi a quel modo.

Per tutti i bibliofili come me c’è un’avventura intitolata “L’avventura di un lettore” che è davvero curiosa e molto affine alle sensazioni provate da noi lettori accaniti. Leggere quelle pagine significa davvero rispecchiarsi in quella vicenda, ho provato una specie di immedesimazione oltre alla storia in sé che è divertente quanto intimista.

Da tempo Amedeo tendeva a ridurre al minimo la sua partecipazione alla vita attiva. Non che egli non amasse l’azione, anzi dell’amore per l’azione erano nutriti tutto il suo carattere e i suoi gusti; eppure, d’anno in anno, la smania d’esser lui a fare scemava, scemava, tanto che veniva da chiedersi se mai egli questa smania avesse avuto davvero. L’interesse all’azione sopravviveva però nel piacere di leggere; la sua passione erano sempre le narrazioni di fatti, le storie, l’intreccio delle vicende umane. Romanzi dell’Ottocento, prima di tutto, ma anche memorie e biografie; e via fino ad arrivare ai gialli e alla fantascienza, che non disdegnava ma che gli davano minor soddisfazione anche perché erano libretti brevi: Amedeo amava i grossi tomi e metteva nell’affrontarli il piacere fisico dell’affrontare una grossa fatica. Soppesarli in mano, fitti, spessi, tarchiati, considerare con un pò d’apprensione il numero delle pagine, l’ampiezza dei capitoli…

Poco si studia di Calvino nei licei  così come di tanti altri autori di livello ed è davvero un peccato. Il “maledetto” programma istituzionale non permette deviazioni e ammette invece troncature su autori che invece avrebbero da dire ancora molto alle nuove generazioni. L’unica cosa che rimane da fare è affrontare la lettura degli autori (del Novecento in particolar modo) autonomamente. Perché è questo il periodo storico che viene più dimenticato e messo da parte.

Anche se non sarete in vacanza prendetevi lo stesso una pausa, leggete Calvino, vi risolleverà la giornata! 


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